SCAMPIA, PIANTARE LA LEGALITA’ E NON ALBERI SIMBOLICI

tratta da facebook.com
Fioriscono i verdi alberi della legalità a Scampia, giovedì scorso a Chiaiano per iniziativa della Camera di Commercio napoletana la slitta di Babbo Natale con doni per i più piccini, e venerdì mattina a Scampia nei pressi del Parco pubblico per iniziativa del Sindaco e dell’amministrazione cittadina, dedicato alle scuole del quartiere. Non si metterà sufficientemente in evidenza un modello vincente di istruzione scolastica in situazioni di disagio sociale, scuola pubblica e azione di supporto delle associazioni del Terzo settore.

Al di là della cronaca dell’evento di accensione delle luci dell’albero della Legalità con il Sindaco contornato dagli alunni del decimo Circolo e dai loro insegnanti, interessa mettere in evidenza – anche per le sovrastanti Vele abbandonate con famiglie occupanti abusivamente - la richiesta di una donna claudicante con i segni della sofferenza sul volto che si fa avanti per esprimere al Sindaco la preoccupazione per gli sgomberi alle porte degli appartamenti occupati nelle vicine Vele. Viene rassicurata che non avverranno allontanamenti senza la predisposizione di alternative abitative. La ritrovo quasi piangente alla fine della cerimonia per la preoccupazione, e non completamente convinta.

Si discute tra i presenti sull’importanza o meno di questo simbolo della presenza dello Stato che in verità spunta dalla sera alla mattina e non raccoglie folle di cittadini, dopo gli annunci dei giorni precedenti di grandi dimostrazioni promosse dal Comune napoletano per marcare una presenza nel bel mezzo della faida di Camorra, che registra un altro pregiudicato raggiunto nei pressi della cupa di Capodichino dai colpi mortali di killer spregiudicati.

In questo contesto di bisogni primari inevasi per una parte della popolazione (abitazione, occupazione, istruzione, per non parlare degli autobus che passano ad ore alterne - perché come mi suggerisce un amica “in un modo o in un altro tutti hanno pasciuto”, cioè hanno fatto i loro comodi) e di una violenza illegittima ad opera dei gruppi della criminalità organizzata, Stato e Legalità finiscono per identificarsi. Infatti legalità assume il significato di compimento del patto societario, cioè dell’aspettativa dei cittadini che vengono alla luce in un determinato contesto di avere egualmente accesso e soddisfacimento dei bisogni primari, dall’aria all’acqua alle risorse terrestri a un tetto, alle opportunità occupazionali, all’istruzione scolastica, alla cura delle malattie e così via. Ma anche da parte dei cittadini rispetto della vita altrui, della salubrità dell’acqua, dell’aria, dei frutti della terra, in generale dei beni comuni. Si tratta di un impegno reciproco che implementa la cittadinanza societaria e legittima lo Stato con le sue funzioni non puramente repressive di detentore della violenza legittima in un territorio. 

Faccio presente al Sindaco, sulla balza del Parco pubblico su cui è piantato l’albero della Legalità napoletana con alcuni fili di luce, che la legalità è espressione e preserva una società normale, e nel contesto di situazioni di emarginazione ed esclusione sociale il suo perseguimento appare flessibile per ovvi motivi. Il magistrato De Magistris, dopo un pausa mi risponde che “la legalità è interpretabile” e non flessibile o selettiva. Questi ragionamenti non escludono il rispetto e l’osservanza convinta e continua della legalità da parte di amministratori ed amministrati napoletani o meno, dal politico, al professionista, all’impiegato, al commerciante, al religioso e così via.

Da mesi vedo le pantere della polizia e dei carabinieri, sostenute dai roteanti elicotteri, sostare giorno e notte nei pressi delle piazze di spaccio dal Lotto P alle Vele per impedire la ripresa del traffico di droga dopo i blitz effettuati. Nel presepe napoletano a Scampia andrebbero giustamente postate anche queste grigie e nere pantere per il servizio effettuato di liberazione da traffici illegali e di protezione del territorio. SVEGLIATEVI cittadini di Scampia per riconoscere il merito delle forze dell’ordine ma non solo. A mio avviso, per quanto riguarda il contesto scampiese, queste pantere con i loro uomini dovrebbero essere segnalati come  il Personaggio dell’anno 2012.

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